Quarantena, nel Teramano si moltiplicano i sindaci che vorrebbero vietare tutto

TERAMO – Dopo la Regione che ha istituito una zona rossa in Val Fino, sono numerosi i sindaci del Teramano che si stanno muovendo in autonomia rispetto al Governo centrale nell’emergenza Coronavirus, attraverso una serie di ordinanze sindacali per specificare meglio obblighi e divieti in regime di lockdown oppure per correggere, precisare e rafforzare, laddove possibile e in molti casi in maniera ridondante, le misure già fissate dai provvedimenti generici di palazzo Chigi (così come previsto) sin dall’11 marzo. Anche con il rischio di andare a sovrapporre divieti e sanzioni con quanto sta per decidere il governo nelle prossime ore. Tutto insomma, purché la gente resti a casa.

 

I SINDACI DELLA COSTA. I sindaci di Martinsicuro (Vagnoni), Alba Adriatica (Casciotti), Tortoreto (Piccioni), Giulianova (Costantini) e Silvi (Scordella) questa mattina hanno firmato delle ordinanze simili concordate contenenti misure urgenti per la prevenzione del rischio da contagio da virus Covid 19.

 

SPORT. I provvedimenti vietano nei territori comunali tutte le attività motorie e sportive all’aperto, con possibilità di attendere alle esigenze primarie degli animali d’affezione per il tempo strettamente necessario e comunque in aree contigue alla propria residenza, domicilio o dimora. Una decisione che andrebbe però in controtendenza con quanto invece sarebbe intenzionato a fare il Governo, che vorrebbe lasciarle comunque consentite, purché a 200/300 metri da casa e da soli, col rispetto della distanza di sicurezza.

 

BICICLETTE. in tutto il territorio comunale dei comuni costieri sarà vietato circolare a piedi o con velocipedi salvo i casi di spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, di salute o situazioni di necessità (misura comunque già contenuta dal decreto #ioresto a casa), nelle quali rientra l’approvvigionamento alimentare e quello relativo ad altri beni di primaria necessità negli esercizi commerciali.

 

FERROVIE. Nonostante il grande esodo di studenti e lavoratori fuori sede ci sia stato già due settimane fa e la Regione abbia ridotto il traffico dei convogli fin o all’80%, proseguono gli spostamenti di persone dal Nord verso il Sud, soprattutto in treno, per tentare di rientrare a casa. Ecco perché il Comune di Giulianova ha potenziato il presidio alla stazione ferroviaria con la presenza del responsabile sanitario del centro operativo di protezione civile, in collegamento con il sindaco Jwan Costantini, il presidente del Consiglio Comunale Paolo Vasanella ed i vertici locali della Protezione Civile, Croce Rossa e Forze dell’Ordine. Nello specifico il Responsabile Sanitario del Centro Operativo Comunale Maurizio Panunzio procederà a raccogliere dati anamnestici e misurazione della temperatura corporea dei viaggiatori che transitano con treni o autobus a Giulianova, provenienti da fuori provincia o regione.

 

ATRI COME CAMPLI. Anche il sindaco di Atri Ferretti ha vergato un’ordinanza con ulteriori misure restrittive urgenti per il contrasto del contagio, a causa della contiguità con il focolaio della Val Fino e la presenza dell’ospedale Covid 19 al San Liberatore. Multe da 25 euro per chi svolge attività sportiva e motoria all’aperto, per chi porta a spasso i cani oltre i 300 metri dall’abitazione, divieto di andare a spasso a piedi o in bici salvo le solite motivate esigenze già chiare nel Decreto #iorestoacasa; stretta sulle attività commerciali rimaste aperte, con l’obbligo di servirsi da quella più vicina alla propria abitazione.

 

FABBRICHE. «È ora di chiudere anche le fabbriche, il Governo non aspetti altro tempo». È l’appello rivolto dal Sindaco di Campli, Federico Agostinelli, al Governo, che aggiunge: “Il Coronavirus avanza, noi amministratori stiamo facendo il massimo. Serve una stretta ulteriore. Bisogna chiudere le fabbriche, ad esclusione delle attività necessarie ai rifornimenti alimentari, per tutelare la salute di tutti gli addetti, degli operai, delle loro famiglie e contrastare la diffusione del virus” dice il Sindaco.  

 

VAL VIBRATA. Nell’escalation di divieti e richieste al Governo, la Città Territorio – Unione dei Comuni della Val Vibrata, tramite il presidente Pietrangelo Panichi, ha chiesto al Prefetto di utilizzare l’Esercito e la Guardia Costiera, oltre l’impegno delle forze dell’ordine sul territorio, per presidiare il territorio della Val Vibrata. Non solo sul piano sanitario, ma anche dal punto di vista dei controlli negli spostamenti della popolazione, per l’ordine pubblico.